CONCILIO DI ARLES
CLODOVEO abbiamo letto nelle pagine precedenti con i suoi 3000 uomini solennemente ha fatto la sua conversione al cristianesimo, e sappiamo anche che ha suscitato molta impressione; fra questi ci sono le truppe di ALARICO in Spagna che spingono il loro capo a convertirsi.
Ovviamente a spingere questi uomini c'è l'opera di persuasione del clero, che ora si sta estendendo sul territorio del neoconvertito Clodoveo.
Per Alarico è un problema anche se al concilio di AGDE - una delle sue città- ci vide ancora una volta un atteggiamento ambiguo, perché l'assise dei vescovi si aprì con una preghiera che invocava la prosperità al regno di CLODOVEO, dimenticando volutamente chi era il padrone della città .
Se la chiesa qualche volta Alarico proprio non la capiva, in questa circostanza la sentì perfino ostile. Gli fu fatale, perché CLODOVEO proprio con l'appoggio di tutti i vescovi, che predicavano in tutte le contrade la guerra giusta per scacciare gli infedeli dalla Francia fino ai Pirenei, gli sferra un attacco in grande stile che termina il prossimo anno.
Questo concilio convocato a Agde, da CESARIO di ARLES, rimarrà importante perché approva una serie di canoni riguardanti la disciplina del clero, che via via ritroveremo su questo territorio nelle varie leggi degli ecclesiastici.
domenica 3 agosto 2014
ANNO 505
SAN APOLLINARE A RAVENNA
E' di questo periodo l'edificazione della basilica che fu fatta erigere da TEODORICO per gli Ariani, più tardi poi consacrata al culto cattolico dal vescovo Agnello.
La città conobbe un periodo di eccezionale splendore nel periodo che va dal 450 di GALLA PLACIDIA al 476-493 di ODOACRE, e a questo di TEODORICO dal 493-526.
L' arricchirono di superbi edifici, il Mausoleo di Galla Placidia, la basilica di S. Vitale, il Battistero, s. Apollinare Nuovo, S. Apollinare in Classe, tutti monumenti che, conservati quasi intatti attraverso i secoli, costituiscono il documento piu' importante di quella particolare fase di trapasso della nuova arte cristiana dal classicismo alle forme bizantine (siro-palestinesi); ponte di passaggio fra il mondo bizantino e quello romano. Ed è singolare ancora oggi per chi vi si reca il contrasto tra l'aspetto generale della città che è quello tipico dei centri agricoli della pianura emiliano-romagnola, e il complesso straordinario dei monumenti paleocristiani e bizantini che vi appaiono come isolati in una loro astratta dimensione fuori del tempo.
Se poi vi aggiungiamo anche la Ravenna dei caratteristici campanili cilindrici del IX secolo, e quella rinascimentale, frutto della urbanistica operatavi da Veneziani nel 1400, la città diventa veramente unica non solo in Italia ma in tutta l'Europa Occidentale. Se poi ci si sofferma nei suoi musei, chi veramente vuole calarsi e vivere 2000 anni, non può rinunciare a una visita degli stessi.
Si parte dall' importante patrimonio archeologico romano e si arriva risalendo nella storia anno per anno fino alle grandi raffinerie di Porto Corsini, Casal Borsetti e S. Alberto. Passato e tecnologie si fondono insieme per farne una città artistico-culturale e industriale di prima grandezza.
E' di questo periodo l'edificazione della basilica che fu fatta erigere da TEODORICO per gli Ariani, più tardi poi consacrata al culto cattolico dal vescovo Agnello.
La città conobbe un periodo di eccezionale splendore nel periodo che va dal 450 di GALLA PLACIDIA al 476-493 di ODOACRE, e a questo di TEODORICO dal 493-526.
L' arricchirono di superbi edifici, il Mausoleo di Galla Placidia, la basilica di S. Vitale, il Battistero, s. Apollinare Nuovo, S. Apollinare in Classe, tutti monumenti che, conservati quasi intatti attraverso i secoli, costituiscono il documento piu' importante di quella particolare fase di trapasso della nuova arte cristiana dal classicismo alle forme bizantine (siro-palestinesi); ponte di passaggio fra il mondo bizantino e quello romano. Ed è singolare ancora oggi per chi vi si reca il contrasto tra l'aspetto generale della città che è quello tipico dei centri agricoli della pianura emiliano-romagnola, e il complesso straordinario dei monumenti paleocristiani e bizantini che vi appaiono come isolati in una loro astratta dimensione fuori del tempo.
Se poi vi aggiungiamo anche la Ravenna dei caratteristici campanili cilindrici del IX secolo, e quella rinascimentale, frutto della urbanistica operatavi da Veneziani nel 1400, la città diventa veramente unica non solo in Italia ma in tutta l'Europa Occidentale. Se poi ci si sofferma nei suoi musei, chi veramente vuole calarsi e vivere 2000 anni, non può rinunciare a una visita degli stessi.
Si parte dall' importante patrimonio archeologico romano e si arriva risalendo nella storia anno per anno fino alle grandi raffinerie di Porto Corsini, Casal Borsetti e S. Alberto. Passato e tecnologie si fondono insieme per farne una città artistico-culturale e industriale di prima grandezza.
ANNO 504
TEODORICO SI ANNETTE SIRMIO
L' unica annessione che TEODORICO farà nella sua permanenza come re barbaro in Italia, sarà proprio questa provincia; è l' unico ampliamento territoriale degli Ostrogoti ai danni dell'impero d'Oriente di ANASTASIO con il quale ha sempre delle relazioni amichevoli anche se -come ormai da anni- è amareggiato per non aver ricevuto un pieno riconoscimento della sua politica, che nonostante moderata gli ha permesso di conservare integro l'impero d'occidente, e di stroncare ogni ambizione di qualche temibile concorrente.
Ma con la scusa della sua etnia, a Contantinopoli in entrambi gli ambienti, sia in quello religioso come in buona parte quello della corte bizantina un riconoscimento al titolo di imperatore d'occidente a Teodorico non viene nemmeno lontanamente preso in considerazione.
Anche se la necessità di un vero imperatore inizia a farsi sentire in quasi tutte le province italiane. Stanno meglio quelle visigote, quelle vandale e i Franchi, che seguitano a organizzarsi, a farsi delle leggi a mettere le radici nei luoghi dove vivono, ed iniziano ad essere inestirpabili. Ognuno sta creando il cuore della propria nazione.
L' unica annessione che TEODORICO farà nella sua permanenza come re barbaro in Italia, sarà proprio questa provincia; è l' unico ampliamento territoriale degli Ostrogoti ai danni dell'impero d'Oriente di ANASTASIO con il quale ha sempre delle relazioni amichevoli anche se -come ormai da anni- è amareggiato per non aver ricevuto un pieno riconoscimento della sua politica, che nonostante moderata gli ha permesso di conservare integro l'impero d'occidente, e di stroncare ogni ambizione di qualche temibile concorrente.
Ma con la scusa della sua etnia, a Contantinopoli in entrambi gli ambienti, sia in quello religioso come in buona parte quello della corte bizantina un riconoscimento al titolo di imperatore d'occidente a Teodorico non viene nemmeno lontanamente preso in considerazione.
Anche se la necessità di un vero imperatore inizia a farsi sentire in quasi tutte le province italiane. Stanno meglio quelle visigote, quelle vandale e i Franchi, che seguitano a organizzarsi, a farsi delle leggi a mettere le radici nei luoghi dove vivono, ed iniziano ad essere inestirpabili. Ognuno sta creando il cuore della propria nazione.
ANNO 503
Muore Ernakh. E' stato un re unno.
Era il terzo figlio di Attila. Dopo la morte del padre nel 453 l'impero Unno si disgregò e ciò che ne restava fu governato in successione dai suoi figli. Ernakh succedette a Dengizich e regnò dal 469 al 503 sugli Unni che abitavano le terre dell'odierna Ucraina. Ernakh si affermò anche come sovrano dei Bulgari Onoguri che erano venuti in contatto con gli Unni nel 463 durante il regno del fratello Dengizich. Nel 486 e nel 488 guidò i Bulgari in qualità di alleati di Bisanzio (e successivamente come alleati dei Gepidi) contro i Goti di Teodorico venendo però sconfitto.
ANNO 502
I BIZANTINI IN GEORGIA
A ROMA CONCILII A PROFUSIONE
(Esclusione dal papato dei laici, e inalienabilità dei beni della Chiesa)
In Oriente con la morte di Vaktang Gurgaslani re della Georgia, il territorio per molte decine di anni sarà conteso tra Bizantini dell'imperatore Anastasio e i principi Persiani.
Più che per il territorio -che di ricchezze non ne possiede- il controllo di questa zona è di grande importanza strategica. I confini della Georgia, e quindi il Causcaso, rappresentano un baluardo da opporre, da dove si possono controllare la calata dei Vandali e degli Alani provenienti dal nord.
Entrambi le due potenze hanno tutto l'interesse ad impossessarsene, per farne un valido cuscinetto, e quindi deviare le correnti migratorie o le razzie verso la parte avversaria.
A Roma sono molto impegnati i vescovi per cercare di risolvere la questione del papa e dell'antipapa. Per verificare innanzitutto quanto c'è di vero nelle pesanti accuse rivolte contro papa Simmaco.
Dopo le discussioni del 499, e quelle dello scorso anno, per la terza volta sono convocati ma non arrivano a una conclusione. Solo nel 504 viene presa una importante decisione; innanzitutto quella di non nominare al soglio dei laici, ed inoltre viene stabilito che i beni della Chiesa sono inalienabili.
IN CINA sale al potere nella meridionale l'imperatore WU-TI della dinastia dei Liang, noto soprattutto nell' ultimo periodo di regno nel 549.
A ROMA CONCILII A PROFUSIONE
(Esclusione dal papato dei laici, e inalienabilità dei beni della Chiesa)
In Oriente con la morte di Vaktang Gurgaslani re della Georgia, il territorio per molte decine di anni sarà conteso tra Bizantini dell'imperatore Anastasio e i principi Persiani.
Più che per il territorio -che di ricchezze non ne possiede- il controllo di questa zona è di grande importanza strategica. I confini della Georgia, e quindi il Causcaso, rappresentano un baluardo da opporre, da dove si possono controllare la calata dei Vandali e degli Alani provenienti dal nord.
Entrambi le due potenze hanno tutto l'interesse ad impossessarsene, per farne un valido cuscinetto, e quindi deviare le correnti migratorie o le razzie verso la parte avversaria.
A Roma sono molto impegnati i vescovi per cercare di risolvere la questione del papa e dell'antipapa. Per verificare innanzitutto quanto c'è di vero nelle pesanti accuse rivolte contro papa Simmaco.
Dopo le discussioni del 499, e quelle dello scorso anno, per la terza volta sono convocati ma non arrivano a una conclusione. Solo nel 504 viene presa una importante decisione; innanzitutto quella di non nominare al soglio dei laici, ed inoltre viene stabilito che i beni della Chiesa sono inalienabili.
IN CINA sale al potere nella meridionale l'imperatore WU-TI della dinastia dei Liang, noto soprattutto nell' ultimo periodo di regno nel 549.
ANNO 501
GONDOBALDO RE DI BORGUNDIA
TEDORICO FA ALLEANZE MATRIMONIALI
Gondebaldo re della Borgundia, ma anche Re di tutta la popolazione germanica di stirpe vandala, stanziata con il suo regno con capitale WORMS alla sinistra del Reno (dove li aveva ricacciati EZIO dopo il tentativo di invadere l'odierno Belgio) cerca di realizzare nel suo territorio un proprio dominio.
Proprio quest' anno lo troviamo fermamente intenzionato a restare nella zona per crearsi un regno stabile. Per non avere ulteriori disturbi dai Franchi si è già imparentato con re CLODOVEO cui ha dato nel 493 in sposa sua nipote CLOTILDE (figlia di Chilperico, fratello di Gondobaldo, che lui ha ammazzato nel 480- furono infatti quattro fratelli a spartirsi il regno di re Gondioc), mentre al suo erede Sigismondo si accorda con Teodorico per dargli in sposa sua figlia. Così Gondebaldo è convinto di avere un alleato a sinistra e un alleato a destra.
In realtà Clotilde, sembra che siano stati i suoi avversari a metterla tra le braccia di Clodoveo, sperando che il Franco vendicasse il misfatto. Di conseguenza, col matrimonio con Clotilde, Clodoveo non è un "alleato" di Gondobaldo, ma semmai un nemico.
Tuttavia Gondobaldo più sereno, convinto di essere al riparo di ingerenze nel suo territorio, promulga quest' anno le sue leggi locali che ricalcano un po' quelle di TEODORICO fatte in Italia con il suo " LEX Romana Visigothorum", e in parte mutuate da quelle promulgate dallo stesso CLODOVEO in Gallia. Queste leggi alcuni anni dopo subiranno alcune variazioni con il suo successore Sigismondo.
Il corpus di queste leggi è il " Lex Burgundionum"; e sono normative che tengono conto sia delle consuetudini della propria gente che quelle dei romani; un vero e proprio tentativo di emanare leggi e sentenze codificate, non più disciplinate dai verdetti precedenti che venivano indicati con la tradizione consuetudinaria dei saggi; decisioni tramandate oralmente e via via dai saggi sempre bene o male interpretate.
Verrà poi abolito il codice, quando nel 533 si dissolverà questo popolo, che sarà assorbito dai Franchi (Borgogna); e si applicheranno le leggi di Clodoveo,che erano quasi identiche, perchè sempre -in parte- romano-latino cui il Franco si era ispirato e come detto sopra a sua volta Gondobaldo aveva in parte copiato.
Come già accennato nelle pagine precedenti, Teodorico sempre con l'intenzione di dare vita ad un grande impero di germanici, stringe alleanze parentali con tutti gli altri goti.
Al re dei vandali Trasamondo dà in sposa una sorella, a Sigismondo (come abbiamo già visto sopra) erede al trono dei Burgundi dà una figlia, e al re dei Visigoti Alarico II un'altra sua figlia.
Che Teodorico voglia creare un impero di nazioni confederate barbare (e di religione ariana) non ci sono più dubbi, nonostante tanti panegirici che si scriveranno in Italia successivamente.
TEDORICO FA ALLEANZE MATRIMONIALI
Gondebaldo re della Borgundia, ma anche Re di tutta la popolazione germanica di stirpe vandala, stanziata con il suo regno con capitale WORMS alla sinistra del Reno (dove li aveva ricacciati EZIO dopo il tentativo di invadere l'odierno Belgio) cerca di realizzare nel suo territorio un proprio dominio.
Proprio quest' anno lo troviamo fermamente intenzionato a restare nella zona per crearsi un regno stabile. Per non avere ulteriori disturbi dai Franchi si è già imparentato con re CLODOVEO cui ha dato nel 493 in sposa sua nipote CLOTILDE (figlia di Chilperico, fratello di Gondobaldo, che lui ha ammazzato nel 480- furono infatti quattro fratelli a spartirsi il regno di re Gondioc), mentre al suo erede Sigismondo si accorda con Teodorico per dargli in sposa sua figlia. Così Gondebaldo è convinto di avere un alleato a sinistra e un alleato a destra.
In realtà Clotilde, sembra che siano stati i suoi avversari a metterla tra le braccia di Clodoveo, sperando che il Franco vendicasse il misfatto. Di conseguenza, col matrimonio con Clotilde, Clodoveo non è un "alleato" di Gondobaldo, ma semmai un nemico.
Tuttavia Gondobaldo più sereno, convinto di essere al riparo di ingerenze nel suo territorio, promulga quest' anno le sue leggi locali che ricalcano un po' quelle di TEODORICO fatte in Italia con il suo " LEX Romana Visigothorum", e in parte mutuate da quelle promulgate dallo stesso CLODOVEO in Gallia. Queste leggi alcuni anni dopo subiranno alcune variazioni con il suo successore Sigismondo.
Il corpus di queste leggi è il " Lex Burgundionum"; e sono normative che tengono conto sia delle consuetudini della propria gente che quelle dei romani; un vero e proprio tentativo di emanare leggi e sentenze codificate, non più disciplinate dai verdetti precedenti che venivano indicati con la tradizione consuetudinaria dei saggi; decisioni tramandate oralmente e via via dai saggi sempre bene o male interpretate.
Verrà poi abolito il codice, quando nel 533 si dissolverà questo popolo, che sarà assorbito dai Franchi (Borgogna); e si applicheranno le leggi di Clodoveo,che erano quasi identiche, perchè sempre -in parte- romano-latino cui il Franco si era ispirato e come detto sopra a sua volta Gondobaldo aveva in parte copiato.
Come già accennato nelle pagine precedenti, Teodorico sempre con l'intenzione di dare vita ad un grande impero di germanici, stringe alleanze parentali con tutti gli altri goti.
Al re dei vandali Trasamondo dà in sposa una sorella, a Sigismondo (come abbiamo già visto sopra) erede al trono dei Burgundi dà una figlia, e al re dei Visigoti Alarico II un'altra sua figlia.
Che Teodorico voglia creare un impero di nazioni confederate barbare (e di religione ariana) non ci sono più dubbi, nonostante tanti panegirici che si scriveranno in Italia successivamente.
sabato 2 agosto 2014
Battaglia di Verona - 489 d.c.
Uno dei tanti scontri che avvennero in questa formidabile città murata. Antefatti che portarono alla battaglia:venne raggiunto un accordo tra Zenone e Teodorico in base al quale il secondo, in caso di vittoria, avrebbe governato l'Italia col titolo di rappresentante dell'imperatore.Teodorico ed il suo popolo partirono da Novae in Mesia nell'autunno del 488, attraversando la Dalmazia ed oltrepassando le Alpi Giulie entrando in Italia alla fine dell'agosto del 489.
La battaglia di Verona fu combattuta il 30 settembre 489 tra l'esercito del Re d'Italia Odoacre e gli invasori Ostrogoti capeggiati da Teodorico, che riportarono una netta vittoria.
Essa segna la fine del breve dominio sull'Italia (476-489) da parte di Odoacre, che fu costretto a riparare a Ravenna, dove si arrenderà a Teodorico dopo tre anni di assedio.
La battaglia si svolse il 28 settembre del 489, e vide i due eserciti nemici schierarsi nei pressi dell'Adige. Inizialmente ci fu un attacco da parte dei Goti, che si erano schierati su un'unica fila, dietro alla quale c'erano i carriaggi della popolazione. L'attacco fu però respinto dai mercenari di Odoacre, che ordinò l'avanzata verso i carriaggi dei Goti. Teodorico, allora decise di portare i suoi soldati a ridosso dei carriaggi, in modo che il nemico si lanciasse contro dci essi credendo che i Goti si sarebbero fatti sterminare davanti ai carriaggi. In questo modo, però i nemici si erano sparpagliati, e quando con loro sorpresa, Teodorico guidò un assalto in prima fila, distinguendosi per il grande coraggio, la battaglia volse incredibilmente a favore dei Goti che misero in rotta il nemico che fuggì attraverso l'Adige.
La battaglia di Verona fu combattuta il 30 settembre 489 tra l'esercito del Re d'Italia Odoacre e gli invasori Ostrogoti capeggiati da Teodorico, che riportarono una netta vittoria.
Essa segna la fine del breve dominio sull'Italia (476-489) da parte di Odoacre, che fu costretto a riparare a Ravenna, dove si arrenderà a Teodorico dopo tre anni di assedio.
La battaglia si svolse il 28 settembre del 489, e vide i due eserciti nemici schierarsi nei pressi dell'Adige. Inizialmente ci fu un attacco da parte dei Goti, che si erano schierati su un'unica fila, dietro alla quale c'erano i carriaggi della popolazione. L'attacco fu però respinto dai mercenari di Odoacre, che ordinò l'avanzata verso i carriaggi dei Goti. Teodorico, allora decise di portare i suoi soldati a ridosso dei carriaggi, in modo che il nemico si lanciasse contro dci essi credendo che i Goti si sarebbero fatti sterminare davanti ai carriaggi. In questo modo, però i nemici si erano sparpagliati, e quando con loro sorpresa, Teodorico guidò un assalto in prima fila, distinguendosi per il grande coraggio, la battaglia volse incredibilmente a favore dei Goti che misero in rotta il nemico che fuggì attraverso l'Adige.
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