A ROMA CONCILII A PROFUSIONE
(Esclusione dal papato dei laici, e inalienabilità dei beni della Chiesa)
In Oriente con la morte di Vaktang Gurgaslani re della Georgia, il territorio per molte decine di anni sarà conteso tra Bizantini dell'imperatore Anastasio e i principi Persiani.
Più che per il territorio -che di ricchezze non ne possiede- il controllo di questa zona è di grande importanza strategica. I confini della Georgia, e quindi il Causcaso, rappresentano un baluardo da opporre, da dove si possono controllare la calata dei Vandali e degli Alani provenienti dal nord.
Entrambi le due potenze hanno tutto l'interesse ad impossessarsene, per farne un valido cuscinetto, e quindi deviare le correnti migratorie o le razzie verso la parte avversaria.
A Roma sono molto impegnati i vescovi per cercare di risolvere la questione del papa e dell'antipapa. Per verificare innanzitutto quanto c'è di vero nelle pesanti accuse rivolte contro papa Simmaco.
Dopo le discussioni del 499, e quelle dello scorso anno, per la terza volta sono convocati ma non arrivano a una conclusione. Solo nel 504 viene presa una importante decisione; innanzitutto quella di non nominare al soglio dei laici, ed inoltre viene stabilito che i beni della Chiesa sono inalienabili.
IN CINA sale al potere nella meridionale l'imperatore WU-TI della dinastia dei Liang, noto soprattutto nell' ultimo periodo di regno nel 549.
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