lunedì 23 giugno 2014

ANNO 490


ODOACRE ASSEDIATO A RAVENNA
IL LUNGHISSIMO ASSEDIO DI TEODORICO




ODOACRE rifugiatosi a Ravenna - mentre Teodorico ha l'impressione di avere in mano la situazione - prepara una strenua difesa nella città adriatica tagliando ogni sorta di via di comunicazione. La città per la sua posizione strategica e la natura del terreno (che non esiste, è tutta circondata da paludi) si presta benissimo a una difesa a oltranza.
Odoacre prevedendo un lungo assedio ha provveduto a fare delle grandi provviste per mesi e mesi; ma -qualora si andasse oltre- anche a provvedere a una via d'acqua via mare con Rimini. Inoltre con il suo stratagemma, sa che quando Teodorico verrà ad assediarlo portandosi dietro Tufa, il luogotenente con il suo contingente al momento opportuno passerà dall'altra parte beffando Teodorico dopo avergli fatto credere di essere un sostenitore della sua stessa causa: cioè di voler spodestare Odoacre.
Preparata dunque la città con un unica via di accesso sulla laguna ( pronta ad essere distrutta in caso di ripiegamento), Odoacre va incontro a Teodorico.

Teodorico non sospettando di nulla da Milano a luglio si mette in marcia; a Tufa ha perfino affidato un contingente di ostrogoti. Oltrepassata Bologna, si dirigono su Faenza e qui ad attenderlo c'è proprio Odoacre.
Dovrebbe dunque verificarsi lo scontro, ma ecco che al momento decisivo gli uomini affidati a Tufa disertano e passano dall'altra parte; il luogotenente torna a schierarsi con Odoacre che riprese così lui l'iniziativa.

Per Teodorico sarebbe stata la fine se l'arrivo di un aiuto provvidenziale portato da Vidimiro con i suoi Visigoti e da gruppi di Borgundi non l'avessero salvato, consentendogli di incalzare Odoacre fino quasi alle mura di Ravenna.
Abbiamo detto quasi, perchè Odoacre aveva previsto anche questo; arretrando sulla città ha chiuso l'ultima impenetrabile via di comunicazione con la terra ferma e si è asserragliato dentro le ultraprotettive mura di Ravenna. Lui non aveva problemi a resistere, Teodorico invece sì.

Teodorico infatti è costretto a fermarsi accampandosi in quelle belle pinete della terra ferma che circondano ancora oggi Ravenna.

Più che un accampamento il luogo si trasformò in un vero e proprio insediamento di ostrogoti che con la deliberata ostinazione di Teodorico durerà quasi tre anni.

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