L'unico macchia che forse ha preoccupato Zenone - è che nel corso di quest'anno avviene un fatto grave: l'uccisione di GIULIO NEPOTE - che non dimentichiamo fu scelto e mandato a fare l'imperatore a Ravenna, proprio da Zenone quando salì sul trono la prima volta nel '74.
Nepote si era reso responsabile di un ingenuo ma gravissimo errore quando arrivò a Ravenna, che pagò caro; aveva nominato patrizio e capo dell'esercito nientemeno che il capo dei barbari ORESTE. E proprio con queste funzioni di magister il barbaro subito dopo lo depose costringendolo ad abbandonare Ravenna e a rifugiarsi in Dalmazia.
Contemporaneamente nel '75 Basilisco con una congiura toglieva il potere a Zenone, e quindi nei successivi venti mesi -quando ci fu la discesa in Italia di Odoacre e l'uccisione di Oreste- sia Zenone che Giulio Nepote, erano fuori gioco; uno destituito, l'altro detronizzato.
Poi a fine anno (476) con l'aiuto di Teodorico, Zenone recuperò il trono. Proprio nel momento in cui Odoacre dopo essere sceso su Roma, gli rinviava le insegne imperiali dell'Impero d'Occidente.
Zenone tornò a governare (non uno ma due imperi), mentre Giulio Nepote, l'imperatore designato da lui per l'Occidente rimase confinato in Dalmazia. Del resto Odoacre -dopo averla conquistata a spese di Oreste- si era messo a governare lui l'Italia; aveva rinunciato al trono ma a comandare era lui.
Temeva forse Odoacre un rientro - con l'appoggio dei bizantini- di Giulio Nepote che era di stirpe e di casata bizantina?
Era forse d'intralcio a Teodorico che già sta pensando al suo futuro e non vuole rivali?
Forse Zenone prese contatti -per un'azione militare- con l'uomo che aveva già in precedenza designato?
GIULIO NEPOTE quest'anno morì assassinato da alcuni suoi ufficiali. E la sua eliminazione rimase un mistero. Ma teniamo presente che non lontano dalla Dalmazia c'erano gli uomini di Teodorico; ma nemmeno dobbiamo trascurare che subito dopo l'assassinio, Odoacre si precipitò a invadere la Dalmazia.
Tutto questo servì per allarmare ancora di più Zenone; i reciproci buoni rapporti tra l'imperatore e Odoacre iniziano ad essere difficili.
Nel frattempo in GALLIA, i Burgundi guidati da GONDEBALDO (nipote del diabolico Ricimero, che era rientrato dall'Italia, da Ravenna, cacciato proprio da Giulio Nepote) tentano di contendere alcuni territori ai Franchi e agli Allemanni lungo la valle del Rodano fino alla Durance, e altri territori a nord e a nordest, fino a Langres e ai dintorni di Solothurn. Ma avranno solo una temporanea fortuna e poco futuro. Il prossimo anno sale sul trono dopo la morte del padre un giovanissimo re dei Franchi, di 16 anni, CLODOVEO. Sarà lui il futuro dei Franchi - come leggeremo nei prossimi anni - lui a unificare la sua gente, lui a "creare" la Francia. - Anche se creò qualche problema quando la lasciò in eredità ai suoi discendenti; ma non sappiamo se loro erano degli incapaci, oppure li aveva lui resi incapaci, perchè Clodoveo aveva creato un regno patrimoniale e accentrato tutto il potere fino alla sua morte; due componenti che causarono poi discordie e lotte tra i suoi eredi. Tutti inetti, anche i successivi eredi; furono infatti denominati "re fannulloni".
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