lunedì 14 aprile 2014

ANNO 487

 ODOACRE SUL DANUBIO CONTRO I RUGI
 TEODORICO SOGNA L'ITALIA E LA PORPORA

Sempre ligio al suo dovere di tutore di un regno - quello italico affidatogli dai Bizantini- Odoacre anche questa volta con zelo si muove con i suoi uomini verso i confini danubiani minacciati nuovamente dai Rugi, da alcuni anni in un inquietante movimento verso sud guidati dal loro re FETA e da suo figlio FEDERICO.
Odoacre li aveva già sconfitti nel '84 nel Norico; li aveva ricacciati indietro ma non era riuscito a riprendersi il territorio, che ultimamente stava conoscendo un massiccio insediamento di Longobardi provenienti dal nord, originari della Germania settentrionale.

L'intervento di quest'anno di Odoacre contro i Rugi è abbastanza deciso e anche piuttosto implacabile. Non solo Odoacre li affronta e li sconfigge, ma intende chiudere per sempre la questione in un modo singolare.

Tutti gli uomini fatti prigionieri sono riuniti e vengono deportati e dispersi in vari territori italiani, a lavorare nei campi o impiegati in lavori di fortificazioni. In pratica Odoacre ha spopolato l'intero territorio, lasciandolo in mano ai nuovi venuti; ai Longobardi che in breve tempo nell'arco di tre generazioni - e con altri nuovi massicci arrivi - si insediano e ne fanno una loro base. Che poi in massa abbandoneranno per scendere nella più ospitale e ambita Italia, nel 568 con re Alboino.

Ma fra i tanti prigionieri Odoacre se ne fece scappare un gruppo guidato proprio dal figlio di Feta, Federico, che riunendo i superstiti va a rifugiarsi e a chiedere aiuto in Illiria, al re degli ostrogoti Teodorico, che sta già organizzando il suo esercito pronto a partire per l'invasione dell'Italia. Che ha deciso di fare il prossimo anno. Risolvendo così il problema a Zenone, che non vede l'ora di spostare la "minaccia ostrogota" verso occidente, facendo dimenticare a Teodorico Costantinopoli

L'impresa non sarà facile per Teodorico, sta muovendo i suoi primi passi quest'anno, ma per sconfiggere Odoacre - che aveva un esercito agguerrito quanto il suo ed era abile quanto lui, salvo un grossolano errore strategico e una sua ingenuità che gli costò la vita, gli serviranno cinque anni a Teodorico per venirne a capo e per insediarsi a Ravenna..
Zenone -l'ispiratore- non vedrà nemmeno la conclusione di questa conquista; morirà nel 491. Teodorico entrò invece a Ravenna - dopo averla assediata per tre anni di seguito- nel marzo del 493. Fece dei patti onorevoli con Odoacre che si era arreso, gli confermò i suoi diritti regali, lo invitò al banchetto per celebrare l'evento, poi proditoriamente sfilò la spada e lo trafisse di propria mano.

Ma ritorniamo in Illiria dove Teodorico sta iniziando la sua illusoria -che ritiene breve- avventura; accompagnato dall'altra illusoria ambizione, quella di poter guadagnarsi in Italia a spese di Odoacre la porpora e le insegne regali che a suo tempo proprio Odoacre non si era messo addosso, nè le aveva pretese; le aveva rimesse a Costantinopoli.

Nessun commento:

Posta un commento