I BURGUNDI - I TRE FRATELLI RE
Il giovane re dei Franchi quando era salito sul trono a soli 16 anni dopo la morte del padre Childerico nel 481, le terre conquistate si spingevano fino alla Somme. E fra questa e la Loira la sovranità era ancora in mano dei Romani anche se ormai dopo la caduta dell'Impero erano quasi stati dimenticati, prima a Roma, poi a Ravenna; abbandonati alla loro sorte (Teodorico più avanti -pur avendo sposato la sorella di Clodoveo- ci farà ancora una spedizione, ma inutilmente).
Ne approfittò un romano, un certo SIAGRO. Era un funzionario dell'impero, figlio del magister militum in Gallia, Egidio; ma morto il padre senza che vi fosse una ufficiale investitura (ne a Roma nè tanto meno a Costantinopoli) ereditò lui questa carica nominandosi da solo.
Siagro -nel vuoto di potere non essendoci nessun funzionario sopra di lui- si improvvisò non proprio imperatore della Gallia, ma ne divenne di fatto un governatore, dando anche protezione militare alle numerose città abitate da galli-romani. Insomma acquisì una certa indipendenza; ma nel farlo non avendo nessuna investitura imperiale, il "Romano" si trasformò alla stregua di un capo-barbaro mettendo la sua sede a Soisson; quindi ribelle e libero da ogni vincolo divenne il paladino dei locali di ogni stirpe; e come abbiamo detto anche degli ex romani
Tutto questo mentre Visigoti (con in mano già la Spagna e l'attuale Francia meridionale), i Franchi Salii Ripuari (con in mano uno stato compatto sul Reno, tra Colonia e Treves) e i Burgundi (fra il Reno e i Vosgi ) si stavano da anni affrontando per conquistare i territori della Loira e della Senna fino a Parigi; e i Franchi contro i Visigoti anche oltre, fino ai Pirenei.
In più si erano fatti avanti gli Alemanni che già si erano impossessati dell'Alsazia.
Fra queste emergenti forze, i romani di vecchia data, ormai in questi territori in minoranza, avrebbero anche voluto vivere in pace alleandosi con i locali, ma gli avvenimenti e i capolvolgimenti delle forze in campo appena viste sopra, impedivano di fare una oculata e definitiva scelta.
Chiunque avrebbe vinto, i romani -essendo poco di numero e dimenticando (e facendolo dimenticare ai locali) il passato imperialista- erano disposti anche a sottomettersi pur di ricevere in cambio protezione e pace. Ma il difficile era con chi schierarsi, visto che le città cambiavano padrone continuamente. Conquistate e poi perse, riconquistate e poi di nuovo perse.
Per cinque anni, Clodoveo il nuovo re franco di appena sedici anni, proprio per la sua giovane età era rimasto solo virtualmente re dei Franchi. Eurico il re dei Visigoti indubbiamente era molto più operoso e anche il più forte degli altri, quindi capace di controllare la situazione e lo stesso impaziente e bellicoso giovane re.
Ma la morte di Eurico, e con Clodoveo che ha ora 21 anni, permettono al re franco di entrare in azione per cercare di riprendersi dai Visigoti i territori fino ai Pirenei e anche consolidare le difese su quelli tra la Senna e la Loira.
A intralciargli il cammino questa volta non sono i vecchi nemici, ma proprio il romano SIAGRO che presa l'iniziativa, anche lui cercò di impossessarsi di due territori di due piccoli re franchi salici, Ragnacaro e Cararico: che ovviamente chiesero aiuto proprio a Clodoveo, che non aspettava che questo per scatenare in concerto un attacco sia a Siagro e nello stesso tempo anche ai Visigoti.
Clodoveo attaccò Siagro proprio nella sua sede, a Soissons. Non fu uno scontro storico, anche perchè Siagro abbandonò la città e si mise in salvo presso i Visigoti di Alarico II, che però per non provocare ulteriori incidenti consegnarono l'uomo a Clodoveo, che lo mise a morte.
Ma Clodoveo non si fermò a Soisson - pur diventando questa città la prima capitale del regno franco- ma cercò di estendere il suo dominio sulle città della Belgica Secunda (Reims), cercando di arrivare a Parigi, dove trovò una resistenza accanita (secondo la leggenda - ma posteriore- organizzata da santa Genoveffa - ne riparleremo in seguito).
Questa vittoria contro Siagro -che apre la via alla fondazione del regno franco dei MEROVINGI- non è solo una vittoria d'armi, ma è -per i futuri francesi- una trionfo simbolico; perchè Siagro era -nonostante fosse diventato quasi un capo-barbaro- l'ultimo funzionario gallo-romano sconfitto e messo a morte da quella "Nuova Gallia" (che diventerà ben presto la Francia) dove i Romani avevano dominato per quasi cinque secoli.
Con le imprese di Clodoveo insomma da queste parti si chiude un epoca; termina la dominazione romana.
Nella stessa circostanza non dimentichiamo i Burgundi. Da circa venti anni contendevano ai Franchi gli ambiti territori (Loira e Senna). Ma poi morto Gondebaldo, il grande territorio che avevano conquistato fu diviso ai tre figli. Chilperico divenne re a Lione, Godisgelo a Ginevra e Gundobado a Vienne. Con qualche ambizione di ognuno di loro di prendersi tutto a spese degli altri due.
Infatti il primo a essere assassinato per impadronirsi della sua eredità fu proprio Chilperico. Mentre Gundobado più avanti (nell'anno 500) divenne unico re della Borgundia (futura Borgogna) grazie proprio a Clodoveo che non riuscendo a sconfiggere lui, rivolse le armi contro il fratello più debole Godisgelo. Fu lo stesso Clodoveo a ucciderlo dentro una chiesa di Vienne. Proprio lui che si era convertito due anni prima alla religione cristiana (permettendo così al cristianesimo di mettere le basi sulla futura Francia).
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